5.6.09

International Style


Il Movimento Moderno nella storia dell'architettura fu un periodo, collocato tra le due guerre mondiali, teso al rinnovamento dei caratteri, della progettazione e dei principi dell'architettura. Ne furono protagonisti quegli architetti che improntarono i loro progetti a criteri di funzionalità piuttosto che estetici. Il movimento si identificò nel momento della sua massima espressione, negli anni venti e trenta del XX secolo, con l'International Style, soprattutto in ambito anglosassone. Il fulcro del movimento si è manifestato nei CIAM (Congrès Internationaux d'Architecture moderne).
Bruno Taut nel suo libro del 1929 riassume i caratteri del Movimento Moderno in questi cinque punti:
La prima esigenza in ogni edificio è il raggiungimento della migliore utilità possibile; I materiali impiegati e il sistema costruttivo devono essere subordinati a questa esigenza primaria. La bellezza consiste nel rapporto diretto tra edificio e scopo, caratteristiche dei materiali ed eleganza del sistema costruttivo. L'estetica di tutto l'edifico è nel suo insieme senza preminenza di facciate o piante o particolare architettonico. Ciò che è funzionale è anche bello. Come le parti vivono nell'unità dei rapporti reciproci, così la casa vive nel rapporto con gli edifici circostanti. La casa è il prodotto di una disposizione collettiva e sociale. Da qui nascono definizioni delle architetture che si inquadrano nel movimento:
L'architettura razionale si rivolge in modo del tutto consapevole alla ragione dello spettatore. Deve comunicare purezza, sapere e conoscenza. L'architettura funzionale punta sui vantaggi funzionali, razionalmente dimostrabili, anziché sulle valutazioni del gusto e si rispecchia nella definizione di Le Corbusier della casa come macchina per abitare. L'architettura internazionale, che è definita così da Walter Gropius: nell'architettura moderna è chiaramente percepibile l'oggettivazione di ciò che è personale e nazionale. Una moderna impronta unitaria, condizionata dai traffici mondiali e dalla tecnica mondiale, si fa strada in ogni ambiente culturale... fra i tre cerchi concentrici individuo, popolo, umanità - il terzo e maggiore abbraccia gli altri due; di qui il titolo architettura internazionale'.

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